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De Mossi si allea con i quattrogiornisti

A De Mossi non è mai mancata la volontà di forzare i tempi per il Palio in più di ottobre, quando saremo ancora in piena emergenza covid. I quattrogiornisti, che sono riusciti come il riccio al serpe a mettere quasi la metà degli onorandini in cima alle istituzioni contradaiole, stanno abilmente (ma quanto?) spianando la strada a De Mossi per effettuare il Palio in più.

Non si sa ancora cosa si voglia festeggiare, ma i passi di alleanza avanzano inesorabili verso un catastrofico traguardo. Non è questa l'occasione per puntualizzare, da una prospettiva regolamentare, l'impossibilità di effettuare il Palio in più (lo abbiamo già accennato e ci torneremo ancora sopra), ma pensare di festeggiare, con il lacrimone pronto, il "vuoto assoluto" è una prassi caratteristica del mondo dei quattrogiornisti e, di conseguenza, di De Mossi.

Non si comprende, infatti, perché lo stesso De Mossi non si faccia intervistare, oppure indica una conferenza stampa per seppellire, una volta per tutte la strampalata idea quattrogiornista del Palio in più, che sta agitando, prendendo in giro, il mondo paliesco.

Non si riesce a comprendere neppure il Prefetto, pronto ad inorgoglirsi, al pari del Questore, per avere, grazie alla volontaria scena muta degli ultimi due onorandoni, installato gli altoparlanti del panico e sbriciolato palchi e sprangati di Piazza.

Il silenzio del Prefetto, al pari di quello di De Mossi, costituisce un motivo in più, e molto energico, per dar spazio ai quattrogiornisti, i quali, come tali, nulla sanno perché nulla hanno a che vedere con il mondo contradaiolo e paliesco. Come dimostrano la metà degli attuali onorandini: un passo in più.

16 giugno 2020