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L'ordinanza di De Mossi del 20 maggio Circolare n. 26507 del 22 maggio Linee guida per la ripresa equina del 19 maggio

Necessario il placet del Prefetto

Riparte sottovoce, per far felici i cavallai, il Fallimentone 2020 e, come è di consolidata prova, l'ufficietto, quindi De Mossi, ha predisposto un'ordinanza particolarmente lacunosa e, soprattutto, in contrapposizione con le disposizioni nazionali non conosciute dallo stesso ufficietto.

L'ordinanza di De Mossi porta la data del 21 maggio, un giorno prima delle disposizioni normative nazionali, ma ben due successivi alle linee guida ministeriali per la ripresa equina. Una Guida delle linee di cui non era a conoscenza Palazzo e, di conseguenza, l'ordinanza dovrà essere integrata.

A parte quel genio che ha ben pensato di trotterellare il 1 luglio, permettendo così una serie di maxi-cene nelle varie scuderie, c'è da sottolineare tutta una serie di errori normativi, made in Siena, che devono essere adeguatamente evidenziati e corretti in una nuova ordinanza.

Al di là che a Siena si fa come ci pare, la pandemia tuttora presente sul suolo italico, anche nel prossimo giugno, impone il rispetto della normativa emessa dal Ministero della Salute e da quello delle politiche agricole, alimentari e forestali (quel Ministero, per intenderci, che Suor Palio continuava, fino al suo pensionamento, a tenere in vita come Ministero dell'Agricoltura).

L'attenzione, per il primo passo, va focalizzata sulle norme contenute nella Guida del 19 maggio; in particolare nel paragrafo 5, l'ultimo, là dove è specificato che le direttive "possono essere variate ed adattate anche in relazione a specifiche disposizioni delle Autorità territoriali riconosciute dal Governo italiano", quindi il Prefetto ma anche, naturalmente, l'Asl.

Perché il Prefetto? Perché tutte le disposizioni, che hanno permesso la riapertura degli Ippodromi, si indirizzano verso "le società di corse e i Comitati organizzatori". Il Comune di Siena nell'organizzare il Fallimentone non è riconosciuto dal Ministero ritentante nei "Comitati organizzatori" ed è per questo che deve subentrare il placet, scritto, del Prefetto. Altrimenti De Mossi, in quanto organizzatore, potrebbe assumersi direttamente pesanti responsabilità.

L'ufficietto dimostra tutta la sua impreparazione organizzativa; non è certo una novità.

Ora, il rapporto tra De Mossi ed il Prefetto Gradone è dei più solidi, soprattutto perché De Mossi, spalleggiato dall'onorandone, non ha mai messo in discussione quelle ridicole buffonate di contenimento degli accessi in Piazza del Campo, oltre, naturalmente, all'installazione degli altoparlanti del panico, i cui effetti dannosi nei confronti della popolazione ricadranno tutti sul Prefetto e Questore e, in parte, su De Mossi.

Dunque. dicevamo del buoni rapporti tra Palazzo e Prefettura; per cui è innegabile il placet scontato all'attività del Fallimentone, ma questo placet dovrà ben figurare sulla nuova ordinanza che De Mossi emetterà di nuovo per il via alla stagione equina dei trotterelli.

Massima attenzione dovrà essere rivolta a tutti quei condizionamenti, che graveranno sul Comune, per non consentire il diffondersi dell'epidemia; tasselli ben inquadrato dalla Guida delle linee di riapertura dell'attività equina.

Gli annusi del 21 giugno dovranno indirizzarsi scrupolosamente su queste direttive.

Oltre al via libera del Prefetto, integrato a nostro avviso dal parere della Asl, la nuova ordinanza dovrà pur tener presente degli accessi consentiti. De Mossi ha previsto tre persone, il Ministero quattro, perché ha compreso anche l'autista del mezzo di trasporto dei cavalli. Anche qui l'ufficietto ha colpito.

Il Ministero prevede anche la presenza dei giornalisti e dei cameramen; De Mossi no. Correggere per migliorare.

Poi c'è spazio, per De Mossi, ai dirigentini di Contrada, onorandone escluso? Più che a questi ultimi, l'accesso sarebbe opportuno prevederlo per i veterinari di contrada, che sembrano nelle condizioni più ideali nella valutazione dei vari soggetti intenti a trotterellare. Potrebbero essere loro a fornire indicazioni specifiche agli annusatori ufficiali di Palazzo, i quali non hanno la benché minima possibilità professionale nella valutazione equina in Piazza del Campo.

Attendiamo la nuova ordinanza? Così, semplicemente.

25 maggio 2020