SUNTO

Sunto non si compra ... si legge gratis - Dal 1976 l'informazione paliesca senza un briciolo di pubblicità

 

   

Siena senza Palio. Già successo nel 1801

Le leggende costruite, con basi fantasiose, non costituiscono un segmento antropologico, ma sono delle vere finzioni della storia, quella vera. Il Palio è ricco di leggende perché, con la loro superficialità, fanno presa e vengono modellate al proprio bisogno.

Capita così che, per la leggenda, nel 1801 non si corse mai alcun Palio, neppure quello alla lunga, per il veto dei francesi. Questa barzelletta è stata trasformata in leggenda ed ha fatto scivolare molti autori che hanno, con i loro lavori, tramandato la storia del Palio; da Grassi a Tailetti, da Zazzeroni a Luchini tutti intenti nel ricopiare il manoscritto di Flaminio Rossi.

I francesi, con il trattato di Luneville del febbraio 1801, non avevano più giurisdizione in Toscana, anche se riuscirono a piazzare un borbone nel neo Regno d’Etruria ed a conservare, sotto la guida di Solignac, i propri presidi militari.

I Palii alla tonda e alla lunga non vennero effettuati solo per la gravosa situazione economica della città e che non permisero all’autorità governativa di concedere l’autorizzazione per spese superflue, a danno di quelle necessarie per l’intera collettività.

Il rinvio del Palio di luglio trovò una facile soluzione da parte del Comune e dell’autorità governativa, a causa dell’impegno per il rientro economico delle cambiali emesse sul debito pubblico. Più complesso l’annullamento dei Palii di agosto, alla lunga e alla tonda, in quanto, mentre Solignac era favorevole all’effettuazione delle corse per evitare il malcontento della popolazione, l’autorità governativa non voleva ulteriormente indebitare la cassa civica.

La considerevole documentazione che si conserva nell’Archivio di Stato, in parte riproposte in questo nostro lavoro editoriale, non permette alle leggende di stravolgere la storia.

C’è di più. Per solennizzare la pace tra Francia e Austria, Siena era pronta ad effettuare a febbraio, in pieno inverno, un Palio in Piazza del Campo. In un primo momento era stata chiesta l’effettuazione di un Palio alla lunga, poi il generale francese Trivulzi chiese ed ottenne che si corresse in Piazza del Campo.

La notte che precedette l’inizio dei preparativi nevicò abbondantemente rendendo impossibile interrare la Piazza per consentire prove e Palio. Il fango avrebbe reso impossibile ai cavalli di correre e gli spettatori non avrebbero trovato posto dove stare a causa delle neve che si trovava nel mezzo della Piazza.

Il 2020 è la data, dopo quella del 1801, in cui Siena è rimasta senza Palii per motivi indipendenti dai conflitti bellici.

15 maggio 2020