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Attesa

Il grande giorno, per l'ennesima decisione nel non decidere, è arrivato. Da una parte De Mossi, spalleggiato dall'intera struttura comunicativa della città (meno uno), dall'altra gli onorandini, che stanno zitti perché ancora non hanno ben compreso il loro ruolo; nel mezzo le due componenti statali, che stanno leggendo gli appuntì sulla fase 2bis della pandemia.

L'attuale situazione, sul concetto della distanza interpersonale, non necessita certamente di riunioni come quella odierna: non esistono le condizioni per effettuare il Palio, né quelli ordinari che sono scivolati nelle date, né quello straordinario che non può esistere a norma di Regolamento.

Nonostante i tentativi, applauditi dalla stampa locale, nell'apertura di Mociano e nelle due determine per la fornitura dei cavalli del Corteo e dei buoi, De Mossi deve ricordarsi di ciò che ha recentemente espresso: «Si sono verificati assembramenti inopportuni. Occorre comprendere una volta per tutte che uscire di casa è consentito e lecito, ma non ci si può riunire. L’attenzione in termini di distanziamento e di uso di mascherine e guanti non può venire meno».

Allo stato attuale non esiste la benché minima condizione di effettuare il Palio nel 2020, anche in considerazione dell'attenuarsi della pandemia; per cui non si comprende come oggi si possa, eventualmente, ancora rinviare la decisione che tutti attendono.

Il Palio, sotto la forma furbesca dello straordinario, non può essere effettuato non tanto per i vincoli dell'art. 2, quanto per quelli inediti imposti dal nuovo art. 37 là dove si richiama l'attività del Fallimentone, bloccata al momento attuale dalle norme.

Le partite di calcio a porte chiuse possono aver illuminato De Mossi nel sostenere che un Palio in quelle condizioni non avrebbe alcun senso; era metà marzo. La situazione, nonostante i deboli tentativi messi in atto dalla stampa cartacea, non è cambiata. Di conseguenza oggi non potrà esserci alcun rinvio. O si alza bandiera bianca, o si confermano le date del 22 agosto e del 26 settembre; rinviare non avrebbe alcun senso.

Un dato è certo: in caso di annullamento dell'attività paliesca 2020 la decisione deve essere presa dal Consiglio comunale e non certo, con un banale comunicato stampa, da chi non ha alcun potere decisionale, dal Sindaco agli onorandini. L'unica autorità che può sancire lo stop è il Prefetto e, in campo amministrativo, il Consiglio Comunale. Non è poi così difficile conoscere le leggi, amministrative e paliesche.

14 maggio 2020