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Attendere la decisione dall'alto

Alla vigilia di una decisione, nelle intensioni di tutto il mondo contradaiolo decisiva, si percepisce la sensazione che anche giovedì De Mossi preferirà soprassedere trovando nella platea degli onorandini, la maggior parte dei quali di provenienza quattrogiornista, una sponda concreta.

Se la mani dell'attività paliesca sono riposte in quelle dell'attuale onorandone, o del suo predecessore, si ha perfettamento il quadro del "nulla a procedere" su una decisione che lo stesso De Mossi ha paura di assumere.

Questa paura si ringuatta dietro due aspetti: la volontà degli onorandini, che non sanno ma che pensano di sapere; la speranza di un intervento di alto livello (leggi Prefetto) che blocchi tutto. E De Mossi cercherà proprio quest'ultima soluzione per alzare definitivamente le braccia arrendendosi a decisioni che non ha saputo mettere in pratica.

L'intuizione del "Palio a porte chiuse non è compatibile con la storia" non ha trovato motivi di continuità. L'annullamento della stagione paliesca 2020 doveva essere presa subito quando a marzo si era già nelle condizioni di comprendere quale sarebbe stato l'indirizzo della pandemia, con tutti che si raccomandavano di tenere le giuste distanze per evitare il diffondersi dell'epidemia.

Sono proprio queste "giuste distanze", unite al no al Palio a porte chiuse, che avrebbero da tempo  dovuto illuminare De Mossi nell'assumere la decisione finale; una decisione che neppure domani verrà assunta ... per paura o, forse, per continuare ad illudere sfogliando la margheritina con pochi petali del turismo esterno.

Il conclave di domani è un'assurdità nella storia del Palio. Ci sono 17 onorandini che parlano a livello individuale, ma che seguiranno, senza intervenire, i sussurri di De Mossi. Ci sono due capitanini, con la patacca sul petto di veterano e vice, che parlano a livello individuale. C'è poi De Mossi che aspetta solo che il Prefetto tossisca con più veemenza. Allo stato attuale, cioè domani, il Prefetto non può che ribadire le linee del Governo: la distanza interpersonale.

Il Palio a porte chiuse, o con la distanza di 180 centimetri toscani (non senesi), non può essere né organizzato, né pensato per il prossimo autunno quando riprenderà l'epidemia. Attendere, per non prendere decisioni, è la posizione di chi non vuole adeguarsi ad un altro spaccato di storia paliesca. Forse la decisione dall'alto (Prefetto) risulterebbe quella più congeniale.

Domani, comunque, si deciderà di non decidere e gli onorandini pronti all'aperitivo.

13 maggio 2020